Ispirato allo show radiofonico The Adventures of Superman, che andò in onda negli USA sulla scia del successo del fumetto fino al 1952, Superman annienta il Klan è un volume che raccoglie la storia, originariamente divisa in tre parti, sceneggiata da Gene Luen Yang per i disegni di Gurihiru. Il setting è la Metropolis del 1946, nella quale l’Uomo d’Acciaio è già l’eroe cittadino, ma ancora non ha sviluppato interamente i suoi poteri, primo fra tutti: non vola!
La chiave della bellezza di questo fumetto (e del suo successo, visto che si è aggiudicato tra gli altri premi anche l’Eisner 2021 come miglior pubblicazione per ragazzi) è certamente l’abilità profusa da Gene Luen Yang nello sviluppare le importanti tematiche dell’integrazione, del razzismo, dell’accettazione di sé, in maniera chiara ma niente affatto banale, utilizzando come motore il parallelo fra le incertezze di Clark e quelle della coprotagonista Roberta Lee. Superman deve fare i conti con la scoperta e l’accettazione della sua natura aliena, mentre la giovane Roberta, appena arrivata in città dai sobborghi asiatici di Metropolis, deve inserirsi nella nuova società; per entrambi, il nemico si rivela essere il Klan della Kroce Ardente, che si ispira al Ku Klux Klan tanto nei costumi quanto nell’ideologia.
La collocazione temporale nell’immediato dopoguerra permette all’autore di trattare gli importanti temi affrontati durante la narrazione con un gusto retrò, senza però che il messaggio che l’autore veicola esca in qualche modo ridimensionato dalla patina naif. È anzi sorprendente la naturalezza con la quale i delicati temi affrontati emergano dalle tavole, grazie a un impianto narrativo ben strutturato e all’ottima gestione dei dialoghi. Alcuni personaggi di contorno si rivelano forse un po’ monocorde, ma si tratta comunque di poca cosa, se paragoniamo questo difetto al percorso di crescita dei due protagonisti, ma anche di qualche comprimario, come per esempio Chuck Riggs.
La realizzazione delle tavole è affidata al duo Chifuyu Sasaki e Naoko Kawano, conosciute con il nome collettivo di Gurihiru, ricreando così il sodalizio artistico già all’opera dal 2012 al 2017 sulla trasposizione a fumetti di Avatar – The last airbender. Si tratta di un disegno facilmente leggibile, grazie alla linea chiara dai contorni netti e ai colori, prevalentemente dalla tinte pastello nella prima parte e con dominanti più marcate nella seconda, quando anche il layout diventa più dinamico e variegato. Nell’ambito di un piacevole stile a metà tra quello dei comics e quello manga, le due autrici realizzano tavole convincenti adattandosi al ritmo della storia, a loro agio sia nelle scene di dialogo che in quelle di combattimento.
Perfetto per il pubblico di ragazzi per il quale è stato pensato, Superman annienta il Klan declina tematiche attualissime in un linguaggio chiaro ma con livelli di significato che si adattano al bagaglio d’esperienza di chi legge, grazie a un meccanismo narrativo che magari non brilla per originalità, ma che è pensato e realizzato in maniera egregia, riuscendo a veicolare alla perfezione il suo messaggio senza mancare di divertire e intrattenere per mezzo di una sceneggiatura senza sbavature, in un invidiabile equilibrio tra azione e introspezione, con un sottile gusto estetico assieme retrò e moderno.
In chiusura, merita una menzione la cura editoriale del progetto: il brossurato dal formato agile contiene in calce il saggio Io e Superman dello stesso Yang, che impreziosisce la pubblicazione e chiarisce alcuni aspetti della genesi dell’opera, oltre a fornire spunti di riflessione sui temi sottesi nel fumetto.